sabato 20 novembre 2010

Il teatro, "Filumena Marturano" ed il nostro cast

Emilia Greco "FILUMENA MARTURANO"
Aldo Mangiù "DOMENICO SORIANO"
Mario Chiarenza "ALFREDO AMOROSO", uomo di fiducia di Domenico
Cettina Brancato "ROSALIA SOLIMENE", confidente di Filumena
Lucilla Toscano "DIANA", giovane "fiamma" di Domenico
Antonio Aiello "UMBERTO", il figlio studente/scrittore
Enrico Di Grazia "RICCARDO", il figlio camiciaio
Emanuele Pavone "MICHELE", il figlio idraulico
Vittorio Costa "AVVOCATO NOCELLA"
Cinzia Toro "LA CAMERIERA
Pietro Casano "IL GARZONE"
Da parecchi anni, ormai, si assiste ad un continuo fenomeno di proliferazione di compagnie teatrali, più o meno organizzate, più o meno in grado di produrre spettacoli decenti. Il motivo per cui, spesso, ne nascono di nuove è da ricercarsi nel fatto che l'attore (o, comunque, colui che pensa di essere tale), non tenuto in grande considerazione dal capocomico della compagine con cui collabora, decide di rendersi autonomo e di mettersi "in proprio". Con quale risultato? A volte devastante...!!! Si cercano altri "attori" attingendo ai tanti serbatoi già esistenti, indebolendo le altre realtà, spesso già piuttosto deboli. Si fa sempre attenzione, però, a non inserire nell'organico elementi che, in qualche modo, potrebbero mettere in secondo piano le capacità artistiche del nuovo capocomico.
E la scelta dei lavori da mettere in cartellone? Quella è di esclusiva competenza del direttore artistico che è, nella maggior parte dei casi, lo stesso capocomico. Guarda caso, quindi, vengono scelte opere molto rappresentate (...che grande fantasia!!!) e che il capocomico di cui sopra crede di saper interpretare al meglio. E fino a qui, possiamo dire che tutto rientra nella norma, non giustificabile, ma comprensibile. La cosa grave è che, però, l'attore divenuto capocomico contrae, immediatamente, una grave malattia chiamata "Iosoloio". I sintomi sono: delirio di onnipotenza, convinzione di essere il migliore attore di tutti i tempi, di essere il miglior regista teatrale del mondo (perchè spessissimo è anche il regista dei lavori messi in scena), che il suo cast sia il migliore (fino a quando gli attori collaborano con lui; dopo diventano, chissà come mai, i peggiori in assoluto), ed ancora, di avere trovato l'elisir dell'eterna giovinezza.
Per lui/lei il tempo non passa mai riuscendo, così, ad interpretare sempre gli stessi ruoli per decenni. Ecco, quindi, che ci si ritrova ad assistere a spettacoli in cui il/la protagonista dovrebbe avere un'età giovanile e, invece, ne ha 20, 30 o 40 in più.
E l'aspetto fisico? Non sempre i trucchi risultano essere miracolosi e quindi... A questo punto, sperando di rendersi meno ridicoli, vengono adeguati tutti gli altri ruoli e sarà così che il ventenne verrà sostituito da un aitante cinquantenne, magari non tanto asciutto fisicamente, con qualche capello in meno, con qualche chilo e qualche rughetta in più... Ma volete mettere l'esperienza...?
Certo, è un po' difficile immaginare un giovanissimo studentello con oltre cinquanta primavere sulle spalle, ma non avete mai sentito parlare dell'Università della terza età?
E se il personaggio interpretato dovesse essere una donna quasi quarantacinquenne e, al suo posto, ne spunta una vent'anni più anziana e la cui età si legge perfettamente su ciascun angolino del proprio corpo? Si potrà sempre dire che quella messa in scena è, per usare un termine cinematografico attuale, il sequel del sequel del sequel di quella di parecchi anni prima.
Ma come la mettiamo con quella parte di pubblico che conosce il lavoro e sa che il/la protagonista (e quindi anche gli altri interpreti) dovrebbe avere qualche decennio in meno? Nessun problema: basta avere una gran bella faccia tosta e non curarsi di quella "presa in giro", oppure cambiare qualche nome nel copione, titolo al lavoro e, pertanto, farlo diventare frutto del proprio ingegno creativo.
Ma perchè questa folle analisi del fenomeno "compagnie teatrali"? Giusto per trattare ironicamente l'argomento, per riderci su e per spiegare che per "Filumena Marturano" dell'Associazione culturale Teatropoli, la distribuzione dei ruoli è stata operata dopo un'attenta ricerca, tenendo presenti, tra gli altri, alcuni punti fondamentali: adattabilità al ruolo stesso, capacità artistica, età dimostrabile dell'interprete nel pieno rispetto del copione.
Nel nostro caso, i ruoli principali (ma non solo quelli) sono stati affidati ad attori degni di essere definiti tali e con provata esperienza.
Sulle tavole del palcoscenico vedremo, nei panni di Filumena, una motivatissima Emilia Greco, attrice versatile con esperienza ventennale, in grado di passare con disinvoltura da una recitazione brillante ad una drammatica. Riesce abilmente a dare fierezza, forza, intensità, passionalità ed amore al suo personaggio, proprio come intendeva Eduardo, coinvolgendo totalmente chi assiste allo spettacolo.
Domenico Soriano sarà interpretato da Aldo Mangiù, un nome (anzi, un cognome) sinonimo di garanzia artistica e di grande professionalità. Degno esponente di una delle grandi famiglie di attori siciliani (il papà Carlo, la mamma Giovanna Porcelli e, da qualche anno a questa parte, anche la figlia Giovanna, tra le giovani promesse del teatro italiano, ormai facente parte dell'organico del Teatro Stabile del Veneto), del nostro "Filumena Marturano" ne è anche regista. Fisicità e sentimenti espressi con naturalezza, fanno di lui un eccellente "Mimì".
Altri due personaggi centrali della vicenda sono Rosalia Solimene, confidente (ma non solo) di Filumena, e Alfredo Amoroso, braccio destro, segretario, confidente, compagno di mille avventure e amico di Domenico Soriano. Per queste interpretazioni, probabilmente, non poteva essere fatta scelta migliore: Cettina Brancato e Mario Chiarenza. Caratteristi, fisicamente perfetti per il ruolo, grandi capacità recitative, padronanza del palcoscenico... Sono proprio loro... Chi altri, se non loro?
Ed inoltre, Lucilla Toscano nel ruolo di Diana, la giovane fiamma di Domenico; i tre figli di Filumena sono Antonio Aiello (Umberto, lo studente/scrittore), Enrico Di Grazia (Riccardo, il camiciaio) ed Emanuele Pavone (Michele, l'idraulico); Cinzia Toro è Lucia, la cameriera; Vittorio Costa veste i panni dell'avvocato Nocella e Pietro Casano quelli del garzone.
Buon divertimento.

martedì 16 novembre 2010

Video per la “Filumena” teatrale













































































Non è certamente una novità, ma se ben realizzata, costituisce sicuramente un valore aggiunto.
La messa in scena della "Filumena Marturano" dell'Associazione culturale Teatropoli si avvale del supporto di alcuni video che contribuiscono a ricreare l'ambientazione di spazi esterni in teatro, facendo viaggiare lo spettatore tra i vicoli di una Catania affascinante e storica, con i suoi odori, le sue forme e le sue memorie: la "Civita". È lì che abbiamo girato i nostri video ed è lì che si sono cimentati i nostri attori: giovanissimi molto disinvolti e meno giovani tanto preoccupati. Alla fine, però, la magia della "fiction" ha vinto e tutti si sono trasformati in grandi interpreti.
Tra le promesse artistiche del nostro cast, Gaia Greco che, a dispetto della sua giovanissima età, vanta nel proprio curriculum diverse partecipazioni importanti in rappresentazioni teatrali. Nella nostra "Filumena Marturano" veste i panni della protagonista da adolescente.
Con lei, tra i vicoli della Civita e nell'abitazione della piccola Filumena, Maria Alda Zizzo, Martino Arena, Elena Gulisano, Alessia Cannavò ed i "meno giovani" Sabrina Bagnato, Dora Cucchetti, Carmelo Greco e Riccardo Casano.

lunedì 15 novembre 2010

Filumena Marturano alle Ciminiere di Catania



L’Associazione culturale Teatropoli

presenta

Emilia Greco e Aldo Mangiù

in

“Filumena Marturano”

tre atti di Eduardo De Filippo

adattamento in dialetto siciliano

regia di Aldo Mangiù.

Centro Le Ciminiere di Catania - sala E1

sabato 4 dicembre 2010, ore 21.00

domenica 5 dicembre 2010, ore 18.00

L’intento della produzione è quello di mettere in scena un lavoro teatrale di chiara fama e di indubbio valore umano e culturale. Per tale realizzazione, ci si avvale di un cast di attori di provata esperienza e capacità artistiche, alcuni dei quali professionisti.

La scelta di un adattamento nel nostro dialetto e della trasposizione in zone e quartieri del catanese, è stata dettata dall’esigenza e dal desiderio di rispettare e coinvolgere maggiormente il pubblico che assisterà a questa messa in scena, mantenendo la popolarità della storia e dei suoi personaggi, la loro carica emotiva, i loro sentimenti cresciuti e modellati sulle esperienze di un triste e quotidiano presente dal futuro incerto, senza incorrere nel pericolo di ridicolizzare un capolavoro della drammaturgia italiana con una improbabile recitazione in dialetto napoletano falsa e poco credibile.

L’abilità degli interpreti, l’attento e meticoloso lavoro registico, le scene, gli effetti sonori, gli inserimenti video in bianco e nero con riprese di vicoli e locations che riproducono l’ambientazione del tempo, i costumi studiati e curati dalla sartoria della nostra Associazione, le scrupolose selezioni musicali ed ogni altro elemento facente parte di questa “macchina teatrale”, fanno sì da rendere particolarmente gradevole la visione di questa edizione di “Filumena Marturano”.

Oltre alle motivazioni artistico/culturali che ci hanno spinti a realizzare tale produzione, ne esiste una sociale che ci fa sperare di riuscire a dare concretamente una mano a chi, volontariamente e gratuitamente, offre il proprio aiuto assistendo, a domicilio, i malati oncologici in fase terminale: l’Andaf onlus - assistenza neoplastici a domicilio Alessandra Fusco di Catania.

L’Associazione culturale Teatropoli devolverà, a questa organizzazione sociale di volontariato, parte dell’incasso delle due serate previste.

Il nostro desiderio è quello di poter offrire un segnale tangibile della riconoscenza nostra e di quanti, sfortunatamente, si trovano a dover convivere con la triste realtà di un malato oncologico terminale. L’ANDAF onlus opera a Catania e nella sua provincia assistendo gratuitamente e quotidianamente questi malati offrendo loro, grazie ai tanti volontari dalla grande professionalità, un valido supporto tendente anche ad aiutare malato e famiglia nel migliorare la qualità di vita e ad affrontare le tante problematiche giornaliere.

Queste organizzazioni sono certamente meritevoli di aiuto, lo stesso aiuto incondizionato che loro offrono ai nostri malati.

L’invito che Vi rivolgiamo, pertanto, è di prendere a cuore anche Voi questa causa, così come abbiamo fatto noi, e sensibilizzare i Vs. amici ed i Vs. parenti a partecipare ad una delle due serate.

Confidando anche nel Vs. prezioso apporto e certo che la compagnia dell’Associazione culturale Teatropoli offrirà uno spettacolo teatrale di buona qualità, desidero ringraziarVi anticipatamente per ciò che farete a favore dell’iniziativa.